By LUCIANO TORRESAN
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Roma - 30 Gennaio 2017 – la sveglia è alle 6:15 del mattino. Il tempo di prepararci e fare colazione, e poi partenza per la Base dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare, che dista pochi chilometri dal nostro albergo. L’appuntamento è con il Public Affair Officer del 14° Stormo “Sergio Sartof”, che ci aspetta alle 7:40 in punto all’ingresso della base.
Il 14° Stormo è uno stormo di supporto dell’Aeronautica Militare ed è costituito da due Gruppi di Volo (l’8° ed il 71°), dal Centro Addestramento Equipaggi e dal Gruppo Efficienza Aeromobili. Le mansioni di rifornimento in volo sono svolte dall’8° Gruppo “Cavalieri di Breus”, costituito il 2 Giugno 1916 e che l’anno scorso ha festeggiato il centenario della sua nascita. Il Gruppo ha una lunga storia perché ha partecipato alla Prima ed alla Seconda Guerra Mondiale e poi è stato sciolto e ricostituito varie volte. Ai fini del 14° Stormo è importante la data del 1° Giugno 1976, quando l’8° Gruppo riprende vita presso l’aeroporto di Pratica di Mare per essere assegnato alla nuova specialità di Radio Misure. Successivamente il Gruppo passa anche a mansioni di trasporto e di rifornimento in volo, prestando servizio su tutto il territorio nazionale e in numerose operazioni della NATO. Inizialmente le operazioni di rifornimento in volo venivano effettuate per mezzo dei Boeing 707 Tanker/Transport e poi, dal Gennaio 2011, dai Boeing KC-767A.
Dopo esserci sottoposti ai controlli di sicurezza ci rechiamo nel piazzale dove si trovano parcheggiati due Boeing KC-767A: si tratta del numero 62227, quello sul quale voleremo noi, e del numero 62228, quello che nel pomeriggio ci raggiungerà in volo per una esercitazione di rifornimento tra le due aerocisterne.
Chiediamo di poter fotografare i due velivoli sul piazzale, possibilmente da varie angolazioni, e per questo veniamo gentilmente trasportati con un pulmino nei pressi degli aeroplani. La luce del mattino è favolosa e non ci facciamo certo pregare per scattare numerose fotografie ed effettuare riprese video.
Il KC-767A sul quale voleremo è in configurazione COMBI, e ciò significa che è per metà un aereo cargo e per metà un aereo passeggeri. La metà cargo è però posizionata tra la cabina di pilotaggio ed il vano passeggeri, perciò ci viene detto che, per motivi di sicurezza, non sarà possibile durante il volo spostarsi tra l’aera passeggeri e la cabina di pilotaggio. In cabina c’è posto per i due piloti, come sul normale aereo di linea Boeing 767-200 “Extended Range” dal quale il “tanker” deriva. Quello che invece c’è di diverso è ciò che si trova dietro la cabina di pilotaggio: si tratta della postazione degli addetti alle operazioni di rifornimento in volo. Due sedili che guardano verso la coda dell’aeroplano, con davanti una serie di strumenti e due grossi monitor accesi, sui quali sono visualizzati i punti di ripresa di varie telecamere. Dalla loro posizione gli operatori non sono in grado di vedere direttamente cosa succede fuori dall’aeroplano, perciò per l’effettuazione delle operazioni di rifornimento in volo dovranno affidarsi a questi occhi elettronici ed a uno speciale casco che permette una visione tridimensionale della scena.
Usciamo dalla parte anteriore dell’aeroplano per salire nel vano passeggeri situato nella parte posteriore. Questa zona è quasi identica a quella di un normale aereo di linea: due file di sedili sulla sinistra, un corridoio, quattro file di sedili al centro, un secondo corridoio e due file di sedili sulla destra, per un totale di 100 posti esatti. Mancano i vani dove normalmente vengono stivati i bagagli che è concesso portare in cabina, perciò il soffitto dell’aereo risulta più alto e si vede chiaramente la sua forma circolare. Un’altra differenza è rappresentata dalle cinture di sicurezza che sono su tre punti anziché i soliti due punti. Ma la cosa che risulta più strana e che rende l’interno dell’aereo un po’ claustrofobico è la mancanza dei finestrini, fatta eccezione per un solo finestrino sulla destra ed un solo finestrino sulla sinistra della cabina. Ovviamente prediamo posto il più vicino possibile ai due finestrini e poco dopo siamo pronti a partire.
Dall’altoparlante la voce del comandante ci avvisa che siamo pronti a partire, si raccomanda di allacciare le cinture di sicurezza ed inizia il rullaggio verso la pista di decollo. Alle 9:40 del mattino “stacchiamo l’ombra da terra”!
Dopo il decollo ci dirigiamo a Nord e saliamo alla quota di 18.000 piedi, quella tipica per le operazioni di rifornimento in volo. Raggiungiamo il Lago di Garda ed iniziamo ad orbitare nella zona. Ad un certo punto il comandante ci avverte che stiamo per iniziare le operazioni di rifornimento in volo e accende le luci che indicano la necessità di allacciare le cinture di sicurezza. Dai pod posti alle estremità delle ali vengono srotolati i tubi flessibili che terminano con il cestello. La nostra tensione sale ed iniziamo a guardare fuori dai due finestrini per capire da che parte stanno arrivando gli aeroplani. Per alcuni minuti non vediamo niente, finché alla nostra sinistra non compare un Tornado IDS del 6° Stormo di Ghedi, poi un altro e poi un terzo.
Con una precisione millimetrica il primo Tornado si avvicina al cestello e infila la sonda al primo tentativo. Pochi istanti dopo un secondo Tornado arriva da destra, si aggancia alla sonda ed inizia il trasferimento del carburante. E’ molto difficile fotografarli dalle due piccole finestre a nostra disposizione, perché sono vicinissimi ma in posizione arretrata, e riusciamo a scorgere solo la parte anteriore degli aerei. I finestrini sono esattamente identici a quelli che si trovano sui normali aerei di linea, costituiti da tre strati di plexiglass: uno interno, uno intermedio e uno esterno. Dal punto di vista fotografico non sono il massimo, specialmente se si deve fotografare in modo non perpendicolare al vetro, situazione in cui la nitidezza ne risente parecchio. Ma non ci facciamo certo scoraggiare da questi dettagli ed iniziamo a scattare a raffica, turnandoci tra i due finestrini. Mentre i due Tornado si stanno rifornendo, il terzo si posiziona in ala destra in attesa del proprio turno. L’operazione di rifornimento dura abbastanza poco, anche se non sappiamo quanto carburante sia stato trasferito.
Sono stati comunque dei momenti magici: essere in volo su un grosso aeroplano e vedere avvicinarsi fino a pochi metri dai finestrini degli aerei da caccia che si mettono in formazione è una scena indimenticabile!
Ma le sorprese non sono finite. Poco dopo il termine del rifornimento dei Tornado, ecco comparire quattro AMX del 51° Stormo di Istrana.
Forti dell’esperienza appena fatta con i Tornado, capito quali obiettivi è meglio utilizzare, riusciamo a realizzare degli scatti molto buoni. L’AMX è anche più piccolo del Tornado e quindi anche le riprese con il cestello agganciato riescono meglio, ottenendo un’inquadratura un po’ più ampia degli aeroplani. Mentre due aerei si riforniscono, gli altri volano comunque molto vicini alle ali dell’aerocisterna, consentendoci di fotografarli in formazione con noi. Le condizioni di luce cambiano, perché durante il rifornimento il KC-767A descrive un’orbita ellittica in modo da continuare a sorvolare la zona prestabilita. Ci troviamo quindi sia in situazioni di sole a favore, sia in situazioni di contro sole. Ma la “danza” dei caccia intorno a noi ci manda comunque in estasi!
Anche il rifornimento dei quattro AMX giunge al termine ed i tubi e cestelli vengono ritirati negli appositi pod alle estremità delle ali. Il comandante ci comunica la fine della fase di rifornimento in volo ed è di nuovo possibile slacciarsi le cinture e muoversi liberamente in cabina. L’aeroplano cambia rotta e si dirige verso Sud, perciò abbiamo tutto il tempo per consumare il pranzo al sacco che ci siamo portati appresso.
Siano ancora emozionati dai nostri “incontri” in volo e dalla bravura dei nostri piloti nell’agganciare il cestello del rifornimento. E’ vero che le condizioni metereologiche sono ideali e che non c’è turbolenza, ma bisogna comunque dare atto ai nostri piloti che la capacità di “centrare” il cestello quasi sempre al primo colpo è frutto di grande abilità e ottimo addestramento.
Stiamo ora sorvolando la Puglia e di nuovo il comandante preannuncia l’imminente inizio di un altro ciclo di rifornimento in volo. Ci chiediamo quali velivoli ci possiamo aspettare in questa parte dell’Italia e proviamo ad indovinare: forse gli M-346 “Master”, oppure gli MB-339 CD, oppure gli Eurofighter? Non dobbiamo aspettare molto prima di veder apparire alla nostra sinistra una formazione di tre Eurofighter del 36° Stormo di Gioia del Colle, poco dopo seguiti da un quarto compagno. Era proprio ciò che speravamo!
Il “Typhoon” è quindi un caccia formidabile e vederne quattro in formazione intorno a noi è qualcosa di straordinario. Inizia il rifornimento sia dal cestello di destra che dal cestello di sinistra. Anche in questo caso non è possibile riprendere per intero gli aeroplani attaccati ai cestelli, ma riusciamo a eseguire dei bellissimi primi piani sia a favore di luce che controluce, con lo fondo delle montagne innevate e con lo sfondo del cielo. Siamo veramente eccitati: passiamo da un finestrino all’altro scattando a raffica, riprendendo sia gli aeroplani che si stanno rifornendo, sia quelli in attesa, che volano in formazione stretta vicino alle ali dell’aerocisterna. E’ veramente bellissimo!
Ma non è ancora finita: terminato il rifornimento dei quattro Eurofighter di Gioia del Colle, ecco arrivare due Eurofighter del 37° Stormo di Trapani con la caratteristica scacchiera dipinta sul timone di direzione. E anche di questi riusciamo a realizzare degli scatti meravigliosi.
Al termine dell’operazione di rifornimento vengono ritirati i cestelli e riprendiamo il volo verso Nord fino in Abruzzo, dove ci aspetta quella che potremo definire la ciliegina sulla torta. Si tratta di un “buddy-buddy”, ovvero del rifornimento tra due aerei dello stesso tipo. Arrivati nella zona di operazione, dopo un po’ di circuiti di attesa, ci viene riferito che il KC-767A numero 62228, quello che era sul piazzale in fianco al nostro, si sta posizionando dietro e sotto di noi per effettuare una sessione di addestramento al rifornimento in volo come aereo ricevente. In questo caso viene utilizzata la sonda rigida ventrale, e quindi noi non potremo osservare la fase di approccio e di inserimento della sonda nel ricettacolo del “receiver”. Ma riusciamo a sentirlo! Infatti un rumore sordo proveniente da retro del nostro aereo sta a significare che la manovra di aggancio è riuscita.
Queste operazioni durano circa un’ora, ma attendiamo volentieri perché ci dicono che al termine dell’esercitazione la cisterna ricevente si sposterà sul nostro fianco per essere fotografata.
Sono incollato al finestrino di sinistra e finalmente il muso dell’altro KC-767A spunta un po’ più in basso di noi: è enorme. Se volare in formazione con dei caccia è già di per se un’esperienza emozionante, avere a pochi metri di distanza un Boeing 767 è assolutamente impressionante! L’aereo è così vicino che riusciamo ad inquadrarne solo una parte, perciò chiediamo al pilota di spostarsi un po’ più lontano in modo tale da poterlo vedere e fotografare per intero. E devo dire che anche qui la disponibilità ad accontentarci è stata massima. E non solo: l’aereo si è anche spostato da sinistra verso destra in modo da poter essere fotografato dall’altro finestrino e quindi poter essere visto in diverse condizioni di luce. Siamo eccitatissimi e saltiamo da sinistra a destra per non perdere nemmeno una inquadratura di questo “mostro” che ci vola accanto.
Dopo un po’ anche il KC-767A “receiver” ci lascia e riprendiamo il volo verso la base di Pratica di Mare. Iniziamo a scendere, ci allacciamo le cinture ed in breve tempo raggiungiamo l’aeroporto. Tocchiamo la pista alle 16:40, esattamente 7 ore dopo il decollo. Sette ore sembrano tanto tempo, ma sono passate in un baleno, perché non c’è stato tempo per annoiarsi. In tutto abbiamo assistito a 13 rifornimenti in volo (3 Tornado, 4 AMX e 6 Eurofighter), più il “buddy-buddy” con un altro KC-767A.
E’ stata un’avventura indimenticabile e tutto è andato oltre le più rosee aspettative, complice anche una meteo fantastica ed un paesaggio meraviglioso. Desideriamo ringraziare l’Aeronautica Militare, tutto l’equipaggio del KC-767A ed il PAO del 14° Stormo per la cordialità e la grande disponibilità ad accontentare le nostre richieste, pur sempre nel rispetto delle norme di sicurezza. Grazie ancora e, alla prossima!