Assieme alla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una missione addestrativa di sorveglianza e controllo di unità navali, volando sui loro modernissimi elicotteri MH-169A. La sede della Sezione Aerea di VE si trova presso l’Aeroporto “Marco Polo”, in una moderna e funzionale struttura situata nell’area perimetrale dedicata anche alle Caserme della Polizia e dei Vigili del Fuoco.
I compiti e le missioni
La Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia opera in una circoscrizione piuttosto ampia che comprende il Veneto, la costa del Friuli Venezia Giulia, il confine con la Slovenia, tutta la parte pedemontana e, in sovrapposizione con la Sezione di Varese-Venegono, il territorio di Mantova e la costa Adriatica fino alla foce del fiume Po. Svolge prevalentemente missioni di polizia economica e finanziaria sul mare, effettuando crociere aeree di sorveglianza e controllo sul naviglio che transita nel Mare Adriatico, in cooperazione con le Unità Navali della GdF. In particolare, con l’inizio della stagione estiva e l’aumento delle imbarcazioni da turismo composte anche da yacht e navi importanti, insieme alla Sala Operativa ed alle Unità Navali, si verificano i dispositivi di sicurezza dei natanti e si effettuano controlli economici sui proprietari o armatori. Si effettuano anche ricognizioni costiere per controllare tutti gli abusi che vengono effettuati sul territorio, svolgendo quindi compiti di polizia demaniale (con il Decreto Madia n.177 del 2016 la Guardia di Finanza è l’unico corpo dello Stato con compiti di polizia giudiziaria in mare). Queste verifiche si estendono anche alle zone di confine con la Slovenia e la Croazia. Vengono svolti anche compiti di polizia ambientale attraverso il controllo di discariche, depositi di amianto, immobili con tetti di amianto sfaldati e verifiche economiche del territorio con missioni mirate. Inoltre, su richiesta, la Sezione collabora con altri reparti nei loro servizi istituzionali effettuando missioni a tutela e garanzia della sicurezza pubblica come, ad esempio, la Fiera di Vicenza Oro, eventi pubblici, partite di calcio, ecc. Nel caso in cui sia necessario prestare soccorso, interviene anche in situazioni quali le recenti alluvioni nel Vicentino, portando in volo i tecnici del Comune, il Prefetto, il Questore e per monitorare la situazione ed indirizzare i soccorsi a terra. Inoltre, anche se non è il loro compito principale, la GdF concorre anche al soccorso dei dispersi in mare.
I mezzi della Sezione Aerea di Venezia
Il Servizio Aereo della GdF nasce nel 1954 e quest’anno festeggia il 70° compleanno. La Sezione Aerea di VE è la terza ad essere istituita nel 1956, dopo quelle di Napoli e Palermo (il Numero 3 è infatti presente nel loro Logo). All’inizio era equipaggiata con gli iconici AB 47 G2 e JOTA, ai quali è seguito l’NH-500, elicottero di grandissima qualità che ha servito nella Sezione per più di trent’anni, fino a sei anni fa. A seguire, dopo una breve parentesi con l’A-109 AII, nel 2019 è arrivato l’MCH-109 “Nexus”, che ha permesso di potenziare considerevolmente le capacità operative del reparto, svolgendo missioni di scoperta diurne e notturne a più lungo raggio. Ma la vera rivoluzione è iniziata il 21 Aprile 2023 con la consegna del primo MH-169A, l’elicottero più moderno, sofisticato e versatile della flotta.
Con un notevole piano di investimento la GdF ha di recente razionalizzato le linee volo passando da 100 aeromobili a 50 e da 10 tipi a 4, puntando sui migliori mezzi disponibili e installando a bordo la tecnologia allo stato dell’arte. Fin da subito era stata richiesta la versione con i pattini dell’AW-169, ma non essendo ancora disponibile e volendo comunque procedere con l’ammodernamento della flotta, la GdF ha acquisito inizialmente sei UH-169A, a quali, a partire dal 24 gennaio 2023, sono seguite e seguiranno le rimanti 18 consegne degli MH-169A. Attualmente la Gdf impiega nel centro-nord Italia gli UH-169A e MH-169A, perché giudicati più idonei e meno costosi per i compiti che devono svolgere. Al centro-sud sono invece impiegati gli AW-139 (PH-139A e PH-139D) la cui maggiore autonomia e velocità li rende più efficaci nelle operazioni di pattugliamento e ricerca in mare (in un solo volo l’AW-139 può coprire mille kmq).
Le dotazioni dell’MH-169A e le differenze con l’UH-169A
La principale differenza esteriore dell’MH-169A rispetto all’UH-169A è l’adozione dei pattini al posto del carrello a ruote fisse, voluta fin dall’inizio dalla GdF al fine di poter operare praticamente su qualsiasi tipo di superficie. Questa modifica può sembrare banale, ma ha cambiato completamente l’aerodinamica dell’elicottero ed ha reso necessario ridisegnare i piani di coda. Anche il muso è cambiato, risulta più allungato, e tutte queste variazioni hanno fatto sì che le prestazioni in volo e la stabilità dell’MH-169A siano ulteriormente migliorate rispetto alla versione con carrello fisso.
La modifica del muso si è resa necessaria per l’installazione del sistema di missione Leonardo RW ATOS (Rotary Wing – Airborne Tactical Observation and Surveillance), cioè il radar multifunzione di ricerca Gabbiano ed il sistema di ricerca elettro-ottico LEOSS di Leonardo con visione sia diurna che notturna, espressamente sviluppato su indicazioni specifiche della GdF (il LEOSS è una torretta multi-sensore, giro-stabilizzata su 4 assi, per applicazioni di sorveglianza aerea; progettato per essere multi-ruolo ed in grado di sostenere severe vibrazioni, il sistema combina sensori ad elevate prestazioni in grado di soddisfare i requisiti delle piattaforme aeree ad ala fissa e rotante più avanzate e può contenere fino a sei sensori Elettro-Ottici). Un’altra novità è rappresentata dal sistema IFF M428 di tipo AIS (Automatic Identification System), che è qualcosa di simile al Transponder degli aeromobili, tramite il quale è possibile interrogare l’AIS delle imbarcazioni per la loro identificazione. Un’altra novità è l’installazione del sistema radio POLYCOM, cioè la possibilità di comunicare sulla rete nazionale delle autorità e delle organizzazioni attive nel campo del salvataggio e della sicurezza. Infine il faro di ricerca, posizionato sul retro dell’UH-169A, è stato ora installato davanti sul lato sinistro dell’elicottero.In comune tra le due versioni abbiamo il sistema di prossimità del suolo basato su tecnologia laser OPLS (Obstacle Proximity LIDAR System); il TCAS II (Traffic Collision Avoidance System) per evitare le collisioni in volo con altri traffici; l’AFCS (Automatic Flight Control System) con modalità S.A.R. (l’elicottero è in grado di volare in modo completamente automatico seguendo schemi di ricerca predefiniti, avvicinarsi autonomamente al target ed effettuare l’auto-landing in situazioni in cui il pilota è impossibilitato a vedere il terreno – pensiamo ad ambienti dove il movimento del rotore può alzare molta polvere); il cockpit compatibile con NVG (Night Vision Goggles), cioè gli occhiali per la visione notturna; il sistema IMSI-IMEI Catcher per la localizzazione dei telefoni cellulari (se accesi) delle persone disperse. Completano la dotazione il sistema di galleggiamento di emergenza e due zattere di salvataggio da otto posti posizionate sul retro della fusoliera, attivabili sia dall’interno che dall’esterno dell’elicottero. Al momento gli elicotteri della Sezione di VE non sono provvisti di verricello, ma sono già predisposti per una futura installazione. Il peso massimo al decollo è di 4.800 kg, la VNE di 152 nodi, la velocità di crociera di 120-130 nodi, l’autonomia max. di 3 ore (anche se la durata della missione tipo è di circa 2 ore).
La missione
Decolleremo con due elicotteri e ci dirigeremo verso Jesolo, che si trova a 12 miglia nautiche a est dell’Aeroporto di Tessera (LIPZ). Da qui torneremo indietro verso l’Aeroporto di Venezia Lido (LIPV), procedendo ad una velocità di 60 nodi. Se il mare ed il vento lo permetteranno (le condizioni meteo infatti previste non sono delle migliori), simuleremo la ricerca e l’intercettazione di un’unità navale della GdF poco al largo di Punta Sabbioni. Andremo poi su Venezia per qualche scatto sulla città.
Alle 10:05 stacchiamo i “pattini” da terra e, dopo una breve attesa in hovering sulla taxi-way per dare la precedenza ad un aereo di linea in decollo, procediamo secondo i piani. Inizia a piovere ed il vento soffia a 24 nodi con raffiche di 36 nodi. Arrivati a Jesolo invertiamo la rotta e proseguiamo lungo la costa. Ci comunicano che l’unità navale uscirà in mare, ed in attesa del suo posizionamento, uno dei due elicotteri effettua un “touch&go” sulla pista di Venezia Lido. Inizia poi l’avvicinamento all’unità navale da intercettare, individuata prima dal radar di ricerca e poi inquadrata dalle telecamere del sistema LEOSS. L’operatore del sistema di missione ATOS ha a disposizione una consolle integrata che visualizza su due schermi le informazioni provenienti da tutti i sensori, compresa una capacità di realtà aumentata (per esempio sull’immagine inquadrata compaiono anche i nomi delle vie, delle strade e delle strutture più importanti, consentendo di interpretare il più rapidamente possibile lo scenario di riferimento). La presenza a bordo dell’operatore di sistema è fondamentale; i piloti sono responsabili della gestione complessiva della missione, ma l’interpretazione dei dati e l’inquadramento complessivo dello scenario sono effettuati dall’operatore, il quale può essere considerato l’assetto più importante a bordo. Oltre all’interrogazione dell’AIS di un’imbarcazione, i sensori consentono all’operatore di leggere numero di registrazione di un natante ad una distanza tale che gli occupanti non si accorgono nemmeno di essere osservati. Mentre un elicottero procede con l’avvicinamento e l’identificazione dell’unità navale, con l’altro giriamo intorno e fotografiamo l’evento. Ci dirigiamo poi su Venezia per una sessione fotografica sulla città. Poter fotografare Piazza San Marco ed il Canal Grande così da vicino ed a bassa quota lo consideriamo un privilegio! Soddisfatti, ritorniamo alla base e posiamo i “pattini” a terra alle 11:05.
Conclusione
Come si suol dire in questi casi: “Mission Accomplished!”. Oggi abbiamo potuto apprezzare la professionalità di tutto il personale della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia e le straordinarie caratteristiche dell’MH-169A e del suo sistema di missione grazie alla disponibilità degli equipaggi e di tutto il personale di terra e di mare coinvolto nella missione.
Inoltre facciamo i nostri migliori auguri di compleanno alla Guardia di Finanza nel 250° anniversario della fondazione del Corpo!
Pictures & Report by Simone Ba e Paolo Zerlotto